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Intervista a Miryam Gison (libreria La bottega delle parole)
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Anna Calì

2024-09-17 10:30

Benvenuti nel magico angolo di paradiso dove le parole aggregano e fanno cultura

Intervista a Miryam Gison (libreria La bottega delle parole)

2024-09-17 10:30

Anna Calì

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Intervista a Miryam Gison (libreria La bottega delle parole)

Benvenuti nel magico angolo di paradiso dove le parole aggregano e fanno cultura

 

 

 

Benvenuti nel magico angolo di paradiso dove le parole aggregano e fanno cultura

 

 

 

Entrare nella libreria La bottega delle parole a San Giorgio a Cremano (NA) è come immergersi in un mondo favoloso da cui non vorresti più uscire. E non solo per le pareti tappezzate di gabbiette ricolme di libri, e tanti altri libri ovunque, ma perché davvero tutto ruota intorno alla letteratura, alla passione per la parola scritta, alla sana crescita dei bambini e alla fantasia. Per entrare nella libreria, bisogna immergersi in un parco urbano che è diventato a tutti gli effetti un parco letterario. Ma il fiore all'occhiello sono le libraie, sempre cortesi e competenti. Oggi la nostra giornalista Anna Calì intervista Miryam Gison, una delle persone più influenti dell'editoria campana.

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Ciao Miryam, benvenuta e complimenti per aver rotto il ghiaccio. Grazie per aver scelto di parlarci un po’ di te e di quanto di bello fai per chi ama leggere. Puoi raccontarci un po’ come nasce la passione per i libri e com’è fare la libraia? 

Sono una lettrice tardiva, in realtà. Fino ai 12 anni odiavo terribilmente la lettura e infatti scrivevo malissimo. È stata la mia insegnante di Italiano a convincermi, per una questione di voti. Quando mio padre mi ha portato in biblioteca ero convinta che sarebbe stato noiosissimo iniziare a leggere, forte della precedente esperienza con il libro Cuore - forse letto troppo presto - invece è stato subito amore. Però non ho mai pensato a me come una libraia, sognavo invece di diventare una scrittrice; sebbene sedimentasse lì, inascoltato, il bisogno di consigliare libri, educare alla lettura. 

Libraia sono diventata per caso, o forse per amore della mia città, quando ho realizzato che non volevo vivere in un comune, San Giorgio a Cremano, così attento alla cultura eppure privo di un presidio letterario.

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Un lavoro che costa tanta fatica ma anche tanta soddisfazione. Qual è la soddisfazione più bella e come ti rapporti con il pubblico dei tuoi lettori? 

Fare la libraia significa avere a che fare costantemente con il timore del fallimento, sembra di essere un funambolo su un filo sottile da cui potresti cadere o che potrebbe spezzarsi da un momento all’altro. Eppure la magia è tutta lì, su quel filo incerto e meraviglioso, che mi ha spinto ad andare avanti e a creare una famiglia, quella della Bottega, che mi aiuta in tutti i momenti difficili in cui l’equilibrio sembra così incerto. I lettori entrano in famiglia da me, diventano amici, parte del progetto, mattoni fondamentali. Noi dialoghiamo per libri, spesso mi chiedono testi per affrontare alcuni periodi e, a quel punto, la psicologa irrealizzata che è in me esce fuori prepotente. La soddisfazione più bella però sono i bambini e ragazzini non lettori che, in seguito ad un mio consiglio, ritornano dicendomi: “Dammene un altro uguale”.

Qual è il libro che vendi di più nella tua libreria e che fascia media di lettori hai? 

I miei lettori sono equamente divisi tra piccini e adulti/anziani. Il panorama di lettrici, ahimè, è maggiore di quello maschile, ma forse perché da me trovano molti consigli di narrativa. Posso dire con piacere che le classifiche raramente coincidono con i miei più venduti, che sono sempre esordi letterari o comunque potenti voci contemporanee. In questo periodo i più venduti da me sono le mie attuali “ossessioni”: L’amore assaje e Tutta la vita che resta.

 

Sei sempre immersa nei libri, ma dove trovi il tempo per dedicarti alle tue letture? 

Io leggo ovunque, in qualsiasi momento possibile, sono un silent party perenne - peccato che ai tempi miei se uscivi e ti mettevi a leggere eri una maleducata! Però rimando le letture più impegnative ai momenti di vacanza. Purtroppo leggendo in momenti di pausa rapida o la sera in cui sono stanchissima, ho bisogno di libri coinvolgenti dal primo momento; tendo ad annoiarmi e a non seguire quelli che non hanno un ritmo preciso. Questo è il problema del nostro tempo credo.

 

Non soltanto una libreria a San Giorgio a Cremano ma anche una casa editrice “La bottega delle parole”. Vuoi dirci qualcosa in più in merito al lavoro di editor? E qual è il libro più bello che è uscito con il vostro marchio? 

Dopo aver realizzato che non sarei diventata Italo Calvino, ho sognato di lavorare in una casa editrice e mi sono pian piano approcciata trovando nel lavoro di editor la mia missione. Inaugurare una mia realtà editoriale è stato il sogno più bello che potessi immaginare, ma abbiamo tanto lavoro da dover fare e nonostante i 12 anni posso dire che abbiamo fatto davvero poco, pur avendo all’attivo tutti titoli bellissimi. Avendo scelto di pubblicare senza contributo, ahimè, abbiamo dovuto dosare molto il catalogo e quindi amiamo tutti i titoli usciti. Ti posso però dire che il mio preferito resta sempre, anche per un fatto affettivo, Appuntamento in un non luogo di Alfredo Carosella.

 

Sono presenti nuove pubblicazioni? Se sì, di che genere? 

Sì, abbiamo un progetto ambizioso che per il momento non possiamo ancora svelare, insieme al mitico Luca Carnevale. Di certo l’interesse, viste anche le competenze acquisite in libreria con i piccoli, è lavorare bene con editoria per infanzia e albi illustrati.

 

Non ti occupi soltanto della tua libreria però, ma già stai riscaldando i motori in merito alla nuova edizione della fiera “Ricomincio dai libri”. Puoi svelarci qualche piccola anticipazione in anteprima e soprattutto quali saranno gli ospiti che prenderanno parte a questa edizione?

Ricomincio dai libri è in qualche modo genitore della mia libreria; è stato proprio lì, a quella prima incerta e farraginosa ma entusiasmante prima edizione che ho deciso che avrei voluto una casa dei libri. E quest’anno spegneremo le 10 candeline, con incredulità forse, ma con la stessa passione di ieri. È stato un percorso difficile, nato quando in Campania erano sparite del tutto fiere del libro e pochi erano i festival. Un percorso che ci ha spinto a creare reti e collaborazioni che durano ancora oggi; qualcuna si è interrotta senza però intaccare la stima che c’era al principio. Il parterre di ospiti a cura di Lorenzo Marone è veramente degno di una decima edizione. Non posso svelare ancora nulla ma ci saranno alcuni attori e scrittori che svettano nelle classifiche.

 

Grazie a voi per l’opportunità di raccontare quello che è nato come un sogno e che continua a restare tale pur nella concretezza e in bocca al lupo. Questo è un mondo difficile ma pur sempre il più affascinante.

Grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato e ricordatevi di portare con voi sempre un libro, perché c'è sempre un’ottima occasione per sfogliare qualche pagina!